Quando ero piccolo e cercavo di tradurre in parole i libri illustrati che mi capitavano sottomano realizzai che dietro ogni storia c’erano significati e messaggi, la cui forza determinava l’impatto della storia.
La scuola, gli interessi personali hanno poi contribuito a realizzare due considerazioni fondamentali per indirizzarmi verso questa professione.
“Non importa l’epoca storica, l’uomo avrà sempre bisogno di raccontare e ascoltare storie, e di conseguenza dove c’è una domanda ci sarà sempre uno spazio di mercato”.
La seconda invece era che ogni storia, per poter funzionare, doveva saper coniugare forma e contenuto.
Come scrive Robert McKee nel suo libro Story:”Il contenuto e la forma hanno bisogno l’uno dell’altra e si ispirano e influenzano a vicenda. Mentre giocate con la forma di una storia, si evolverà il suo spirito emotivo ed intellettuale”.
Raccontare una storia, per quanto sia uno dei gesti più naturali e antichi che conosciamo tra le abitudini umane ha bisogno di un ampio registro di competenze, fatto di regole ed eccezioni.
Nella situazione attuale, dove il pubblico si è fatto sempre più informato e consapevole, le competenze sono solo una dei mezzi per avvicinare lo spettatore alla nostra storia.