Il ghiaccio non ha futuro. Tutto quello che ha è il passato racchiuso dentro sè.
Haruki Murakami
Locandina (21 di 22)

Conosciamo tutti la situazione disastrosa in cui vertono gli oceani e le acquee mondiali, ma quanto sappiamo sulla situazione dei nostri ghiacciai?
Già compromessi dall’aumento delle temperature e i cambiamenti climatici è stato dimostrato come anche le cime più impervie siano ormai contaminate da plastica.
L’unicità mondiale dello studio che i ricercatori italiani stanno conducendo metterà finalmente in luce questa situazione, indagando aspetti che oggi sono solo ipotesi.
Da dove proviene questa plastica? Le microplastiche sono nocive per la dieta degli organismi?
Possono diventare vettori di contaminanti pericolosi?
A queste e altre domande lo studio proverà a dare risposta.

SCOPO DOCUMENTARIO

Il nostro scopo è quello di documentare l’intero percorso di ricerca, valorizzando e fornendo un supporto per aiutare lo studio ad essere divulgato a quante più persone.
Racconteremo il lavoro sul campo, riprendendo i campionamenti sul ghiacciaio dei Forni.
Visiteremo location meravigliose distribuite sull’arco alpino, come il Cevedale e il Gran Zebrù.
Seguiremo non solo i campionamenti e l’iter di lavoro del team fatto di notti all’addiaccio e albe di cammino, ma anche le analisi e risultati ottenuti nei laboratori.
Lo studio condotto dai ricercatori sarà l’occasione per indagare temi come l’intricata connessione tra l’uno e il tutto.
Siamo la prima generazione ad avere la consapevolezza scientifica che le nostre azioni hanno ripercussioni su clima ed ecosistemi, e forse l’ultima a sfuggirne le conseguenze.
Siamo pronti per questa sfida?

LO STUDIO

“All’inizio era un’intuizione. Frammenti di plastica erano stati trovati praticamente ovunque: nei fiumi, nel ghiaccio galleggiante sul Mar Artico, nella Fossa delle Marianne, ovvero il punto più profondo degli oceani. Possibile che i ghiacciai alpini fossero sfuggiti a uno degli impatti più diffusi e a lungo termine dell’attività umana? La risposta è no. A comprovarlo è stato ora uno studio presentato pochi giorni fa a Vienna, alla conferenza internazionale dell’European Geosciences Union. Autori della ricerca sono gli scienziati dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università di Milano Bicocca, che hanno descritto e quantificato per la prima volta la presenza di microplastiche su un ghiacciaio alpino. I ricercatori stimano che la lingua del Ghiacciaio dei Forni potrebbe contenere da 131 a 162 milioni di particelle di plastica, principalmente poliestere, seguite da poliammide, polietilene. Con ogni probabilità la concentrazione osservata sulla lingua del Ghiacciaio dei Forni è ben superiore a quella presente nel bacino di accumulo del ghiacciaio stesso. In un ghiacciaio, infatti, il ghiaccio scorre verso valle, dove progressivamente fonde. Le particelle di plastica intrappolate nel ghiaccio, però, si accumulano nella lingua di ghiaccio man mano che il processo di fusione si compie. “Non conosciamo con esattezza la proporzione tra le particelle presenti nel bacino di accumulo e quelle sulla lingua del ghiacciaio. È un punto che intendiamo indagare con le ricerche future”, prosegue Ambrosini. Il team di ricerca sta continuando il proprio progetto anche campionando ghiacciai esteri: lo scorso anno, Ambrosini e colleghi si sono recati in Cile, per campionare due ghiacciai montani, uno vicino a Santiago del Cile – città con diversi milioni di abitanti e un tasso d’inquinamento piuttosto elevato – e uno nella Patagonia cilena. “L’obiettivo è confrontare le misurazioni e vedere in che misura l’antropizzazione possa contribuire all’aumento di inquinamento da particelle plastiche. Parallelamente, porteremo avanti gli studi anche sul Ghiacciaio dei Forni”, conclude.”  

National Geographic

Cominciai a capire un fatto, e cioè che tutte le cose, per un pesce di fiume, vengono da monte: insetti, rami, foglie, qualsiasi cosa. Per questo guarda verso l’alto, in attesa di ciò che deve arrivare. Se il punto in cui ti immergi in un fiume è il presente, pensai, allora il passato è l’acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso e dove non c’è più niente per te, mentre il futuro è l’acqua che scende dall’alto, portando pericolo e sorprese. Il passato è a valle, il futuro è a monte.
Paolo Cognetti

Starring: marco parolini, roberto ambrosini
CREW: MANUEL CAMIA, MARTINA DAEDER, EMANUELE AGOSTI, simone mazzoleni, GIORGIO LABAGNARA, MARCO TAGLIABUE, federico montanari, RICCARDO TESTA, LUCA NEGRI